In secondo luogo, mi sembra che anche se fossero in disaccordo e il Presidente aggiornasse il Congresso, il Presidente non può tenere il Senato aggiornato. Esiste un cosiddetto ordine permanente. Si trova nel manuale del regolamento del Senato e dice che il leader della maggioranza e il leader della minoranza insieme possono richiamare il Senato in seduta. Se i senatori fossero davvero preoccupati per la natura di queste nomine, così preoccupati da voler impedire altre nomine in pausa, i leader della maggioranza e della minoranza insieme potrebbero far tornare l’aula un giorno dopo. Quindi il Senato non è impotente, ma la maggioranza del Senato deve capire come fare: Come faremo a come considereremo questa minaccia ai nostri poteri di consiglio e consenso, e come soppeseremo questo aspetto rispetto all’infuriare il nuovo presidente e i suoi elettori, che sono anche i loro elettori?
Sargent: Giusto. Nello scenario che sto immaginando intorno a Mike Johnson, e in quello di cui parla Ed Whelan, i senatori repubblicani si accoderebbero tacitamente allo schema. Quindi Mike Johnson dice essenzialmente, Aggiorniamoci. Il Senato dice no. Mettendo da parte le difficoltà di descrivere i disaccordi (supponiamo per ora che ci sia davvero un disaccordo), Trump li aggiorna. Poi inizia a fare le nomine, giusto? Le nomine a tempo determinato: RFK, Bozo il Clown. A quel punto, i senatori repubblicani dicono, Gesù, non possiamo intralciare questo bulldozer. In pratica dicono, Non possiamo fare nulla, ci ha mandato a casa. Capite cosa intendo? C’è una specie di danza, in cui Mike Johnson dà il via a tutto, e i senatori repubblicani lo assecondano.
Binder: È certamente un risultato plausibile. Siamo su un sentiero inesplorato. Non voglio chiamarlo “scegli la tua avventura” – scegli la tua avventura costituzionale – ma è del tutto possibile che una maggioranza del Senato si arrenda a questo, evitare di dover prendere voti controversi se non volesse farlo su queste nomine attraverso il processo di nomina, soprattutto sapendo che potrebbero essere comunque nominati in seguito a una pausa. Quindi Trump li ha messi sul piatto. Li sta sfidando, sapendo che anche se si opporranno a lui, li nominerà per recesso, se ci riuscirà.