Verso il Capo Verde per i 40 skipper della Vendée Globe 2024Mercoledì sera c’è stato un po’ di movimento in testa alla regata. Tra le Azzorre a ovest e le Canarie a est, i nostri eroi dell’Atlantico hanno avuto fortune diverse. La notizia principale è che Yoann Richomme (Paprec Arkéa) ha aperto un piccolo varco su Charlie Dalin (Macif Santé Prévoyance), visto che alle 07:00 di questo giovedì aveva un vantaggio di 16,87 miglia, contro le 5,91 miglia di ventiquattro ore prima. E soprattutto, iniziamo il nostro diario quotidiano del Vendée Globe ricordando la disavventura del velista britannico Sam Goodchild.
- Sam Goodchild, il grande sconfitto della notte
Stavamo iniziando ad abituarci a vedere il nostro “bravo ragazzo” sul podio della gara. Ma poi, al risveglio di giovedì, ci siamo accorti che Sam Goodchild era sceso dal 3° al 6° posto. Ma cosa mai avrà fatto il leader all’inizio di questo Vendée Globe in un tranquillo e improbabile sonno di dodici ore? Invece, ci confida di essersi “fermato in una nuvola di pioggia per venticinque minuti, il che è stato un po’ noioso”. Gli crediamo prontamente.
“Penso di stare facendo una buona gara, cercando di stabilire il mio ritmo e i miei limiti e non guardando troppo da vicino le barche intorno a me”, continua. Resta il fatto che Jérémie Beyou, Thomas Ruyant e Nicolas “ragazzo della remontada” Lunvenche mercoledì ha stabilito un nuovo fantastico record Imoca per la distanza percorsa in ventiquattro ore (546,6 miglia nautiche, ovvero 1.012,3 km), lo hanno superato nelle ultime ore.
- Le classifiche di questo giovedì mattina
1. Yoann Richomme (Paprec Arkéa) 23.045,61 miglia nautiche dall’arrivo
2. Charlie Dalin (Macif Santé Prévoyance) a 16,87 miglia dal leader
3. Jérémie Beyou (Charal) a 25,03 km dal leader
4. Thomas Ruyant (Vulnerabile) 25,08 km dal leader
5. Nicolas Lunven (Holcim-PRB) a 25,64 km dal leader
- Le galee per Maxime Sorel
Per il suo secondo Vendée Globe, Maxime Sorel ha iniziato una sessione di navigazione davvero difficile. Dalla partenza ha avuto un problema tecnico dietro l’altro, tra un problema al gennaker (vela di prua intermedia, stiamo scoprendo anche questo gergo, non preoccupatevi) che è stato rapidamente risolto e poi un problema al gancio della randa, che non può più essere issato normalmente.
Purtroppo per lui è stata una tegola dopo l’altra, con un infortunio alla caviglia mentre cercava di riparare il gancio “rotto”. Non avendo trovato una soluzione a questo spinoso problema della randa, il velista di La Canca ha deciso di rifugiarsi a Madeira per poter procedere alle riparazioni con più calma. Tornerò sull’albero e cercherò di abbassare la randa al 100%”, ha dichiarato mercoledì. Non mi aspettavo un inizio così complicato del Vendée Globe, ma mi dico che troverò le soluzioni giuste”. Giovedì mattina è 32° in classifica generale.
- Benjamin Ferré assapora la sua avventura a Murray Head
Per cercare di tirarlo su di morale, consigliamo a Maxime Sorel di mettere in scena un buon vecchio Di’ che non è così Joe di Murray Head a tutta velocità sull’Atlantico. Il successo di questo metodo è certamente impressionante per Benjamin Ferré, che ha condiviso il suo video mercoledì pomeriggio. Vediamo l’attuale 14° in gara che si diverte come un matto a bordo della sua barca Monnoyeur-Duo For A Job.
Cantando con un sorriso ristoratore questa canzone cult del 1975, Benjamin Ferré conclude: “Non è forse questa la felicità? Sì, lo è, e ora ci metteremo un po’ di Murray Head nelle orecchie. Beh, senza l’evasione, certo.
- ” Marina Foils “ in mezzo alla strada?
Ovviamente, se si guardano solo le cifre, si potrebbe pensare che Marina Foils, la barca di 20 minuti nella Regata Virtuale, sta imbarcando acqua, ha perso una vela in mare o, peggio ancora, si è strappata le croci. Perdere 100.000 posti in ventiquattro ore non è una passeggiata. Ma la traversata per passare le Canarie è una lunga strada di sofferenza. La rotta non cambia da più di un giorno e il nostro skipper comincia a trovare i tempi lunghi.
Il nostro reportage sul Vendée Globe
Tuttavia, poiché il risultato non è l’unica cosa da giudicare, questo buon vecchio Imoca ha comunque raggiunto il gruppo di testa e aspetta solo il cambio di rotta verso sud-sud-est per recuperare il deficit e superare tutta la concorrenza. Il piano è in atto e non bisogna mai dubitare di Marina Foils.