Site icon YP NEWS

Scalare il Machu Pichu, correre la maratona… Le avventure di Pierre, ferito al Bataclan

Spread the love

Pierre Cabon ha raccontato la sua storia centinaia di volte. La sera del 13 novembre 2015, La vita di Le Parisien è stata stravolta. Presente al Bataclan per il Eagles of Death Metalè stato colpito “molto rapidamente” da un proiettile al midollo spinale. Da allora è paraplegico e usa una sedia a rotelle. All’epoca aveva da poco iniziato una relazione con Myriam. Insieme hanno superato la tempesta e presto hanno voluto partire per un’avventura. “Volevamo subito trasferirci di nuovo, ma non riuscivamo a trovare molte informazioni sull’accesso alle sedie a rotelle… È stato un po’ un incubo”, ricorda Myriam.

Poco sportiva prima del 2015, oggi la coppia non si ferma più. “Quando sono passato alla sedia a rotelle, avevo bisogno che le mie braccia fossero in forma per poter fare la mia vita quotidiana senza chiedere troppo aiuto”, sorride Pierre. Da allora, la loro vita quotidiana è cambiata molto e le loro imprese sportive si sono moltiplicate: “Abbiamo scalato il Machu Picchu, attraversato un deserto di sale in Sud Americaha percorso il Nuova Zelanda su un tandem o scalato il Kilimangiaro”, dice.

Tutto per la competizione?

L’anno scorso, per la prima volta, hanno partecipato alla Maratona delle sabbie in Marocco. “Sul loro sito web c’è scritto che è aperta a tutti, così abbiamo scritto agli organizzatori per suggerire di farla in sedia a rotelle e loro hanno subito appoggiato il progetto. Abbiamo percorso 55 km e abbiamo visto che era possibile”, racconta Myriam.

Un’esperienza che hanno portato avanti anche nel 2024, quando sono diventati consulenti dell’evento. Grazie a loro, la maratona ha potuto accogliere altri gruppi di disabili. Cosa succederà ora? “Chiaramente non siamo qui per esibirci, non ne abbiamo le capacità, ma vogliamo dimostrare che lo sport è accessibile a tutti se ci si prepara bene”, spiega Pierre Cabon. Tra qualche mese, la coppia partirà individualmente per la prossima maratona di Amburgo, “la più pianeggiante del circuito”, sorride Myriam.

fonte

Exit mobile version