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Liam Payne: la polizia argentina arresta tre persone in relazione alla morte della star degli One Direction

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I pubblici ministeri argentini indagano Liam PayneLa morte di Liam Payne ha confermato ieri sera l’arresto di tre sospetti che sono ora oggetto di un’indagine formale.

Non hanno fatto il nome di un “amico”, accusato di “abbandono di persona seguito da morte” in relazione alla scomparsa del cantante.

L’accusa è anche di complicità nella fornitura di droga, reato punibile con una pena detentiva fino a 15 anni in caso di condanna.

Secondo quanto riportato da ABC News, anche due lavoratori dell’hotel fanno parte delle tre persone che sono ora formalmente indagate dalle autorità.

La notizia arriva dopo che la star degli One Direction, 31 anni, è morta dopo essere caduta da un balcone al terzo piano dell’Hotel CasaSur Palmero di Buenos Aires il 16 ottobre.

I procuratori argentini che indagano sulla morte di Liam Payne hanno clamorosamente confermato ieri sera l’arresto di tre sospetti che sono ora sotto inchiesta formale.

Nella loro terza dichiarazione ufficiale rilasciata dopo la morte della star, i pubblici ministeri hanno rivelato solo che alcoolNel primo sono stati trovati cocaina e un antidepressivo. One Direction sistema del cantante.

Nonostante le precedenti speculazioni, si è escluso che la popstar si sia tolta la vita dopo essere caduta dal balcone.

La dichiarazione dell’indagine condotta dal procuratore Andrés Esteban Madrea ha confermato che è stata scoperta una “condotta illecita” in relazione alla morte della popstar.

La dichiarazione recita: “Tre persone sono state accusate dei reati di abbandono di persona seguito da morte, fornitura e agevolazione di stupefacenti.

Sin dall’inizio delle indagini e nel giro di pochi giorni, sono state messe in atto azioni e misure esaustive e meticolose per chiarire le circostanze della morte dell’artista”.

Hanno rivelato che sono state esaminate 800 ore di filmati delle telecamere a circuito chiuso e diverse decine di dichiarazioni ricevute dal personale dell’hotel, dai familiari, dagli amici e dai medici.

Hanno confermato di aver esaminato il telefono cellulare della popstar nell’ambito dell’indagine e il registro degli ospiti dell’hotel.

Hanno anche confermato che gli studi tanatologici e di laboratorio necessari sono stati eseguiti e completati nell’autopsia.

La dichiarazione continua: “A seguito delle prove raccolte e dopo aver analizzato i vari corpi di prova e i numerosi allegati documentali e il contesto del caso, il procuratore Andrea Madrea ha formalmente accusato tre persone, chiedendone l’incriminazione e la detenzione in un rapporto di 180 pagine presentato venerdì scorso davanti al giudice Bruniard”.

Hanno confermato che

Il primo degli imputati è la persona che accompagnava quotidianamente l’artista durante il suo soggiorno nella città di Buenos Aires, accusata dei reati di abbandono di persona seguito da morte – contemplati dall’articolo 106 del Codice Penale e che prevedono una pena detentiva da 5 a 15 anni -, in qualità di autore, in concorso ideale con la fornitura e l’agevolazione di stupefacenti (art. 5 inc. e) della Legge 23.737 sugli Stupefacenti).

Il secondo imputato è un dipendente dell’hotel, accusato di due forniture accertate di cocaina a Liam Payne durante il periodo in cui si trovava nell’hotel, mentre il terzo, anch’egli fornitore di stupefacenti, è accusato di altre due forniture chiaramente accertate in due momenti diversi del 14 ottobre. Entrambi sono stati accusati del reato di fornitura di stupefacenti, due atti ciascuno (art. 5 inc. e) della legge 23.737).

‘La relazione illustra le indagini svolte dalla Procura per ricostruire i giorni in cui Payne ha soggiornato presso l’hotel “Casa Sur” al 6092 di via Costa Rica, nella Città Autonoma di Buenos Aires, tra il 13 e il 16 ottobre scorso.

‘Inoltre, sono state richieste nove perquisizioni in abitazioni della Capitale Federale e della provincia di Buenos Aires, nonché l’istituzione della segretezza dei procedimenti sommari fino alla loro esecuzione, al fine di tutelare i risultati e anche l’integrità logica dell’indagine’.

Il giudice Bruniard, in conformità con la sua sentenza e con le prove analizzate, ha concesso le incursioni richieste dalla Procura, che sono state eseguite con risultati positivi, e ha preso in considerazione i fatti addotti dalla Procura per notificare agli accusati e vietare loro di lasciare il Paese.

Oltre alle forti prove ottenute finora (visive, anagrafiche, mediche, scientifiche, documentali, telefoniche, testimoniali, ecc.), l’indagine deve continuare, poiché, tra gli altri procedimenti, è ancora in corso lo sblocco del netbook personale della vittima – che è rotto – e di altri dispositivi sequestrati nell’indagine.

Secondo l’indagine condotta da Madrea e dal suo team di procuratori, che ha analizzato testimonianze, filmati, messaggistica, documenti, fatture, social network e comunicazioni, tra gli altri elementi, almeno quattro forniture di stupefacenti da parte di terzi e altre facilitazioni del consumo di dipendenza sono state accreditate in modo visibile, concreto e convincente dal suo ambiente diretto, che erano rivolte all’ex membro del gruppo One Direction durante il suo soggiorno in hotel, tra il 13 e il 16 ottobre scorso.

I risultati degli studi tossicologici – già comunicati alla famiglia – hanno rivelato che, nei momenti precedenti la morte e durante almeno le ultime 72 ore, Payne aveva solo tracce nel suo corpo di un policonsumo di alcol, cocaina e un antidepressivo prescritto. Questa conclusione è stata raggiunta dopo esami tossicologici completi su urine, sangue e umor vitreo, eseguiti in tempi brevissimi.

I medici mortali del Corpo Medico Legale (CMF) che hanno effettuato l’autopsia sono stati il direttore dell’Obitorio Giudiziario, Santiago Maffia Bizzozero, e il medico legale Roberto Víctor Cohen, i quali hanno concluso che la morte di Payne è stata causata da “politraumatismi” ed “emorragie interne ed esterne”, come conseguenza della caduta che il musicista ha subito dal balcone della stanza al terzo piano dell’hotel del quartiere di Palermo dove alloggiava.

In tre relazioni aggiuntive di considerazioni medico-legali, richieste dal procuratore Madrea, Maffia Bizzozero e Cohen hanno ratificato, tra gli altri punti, che tutte le lesioni presentate da Payne erano compatibili con quelle prodotte da una caduta dall’alto e che si escludeva l’autolesionismo di qualsiasi tipo e/o l’intervento fisico di terzi. Hanno inoltre sottolineato che la vittima non ha assunto una postura riflessiva per proteggersi nella caduta, per cui, per il momento, si può dedurre che possa essere caduta in uno stato di semi- o totale incoscienza.

Su questo punto, il pubblico ministero Madrea ha richiesto un’ulteriore perizia psichiatrica forense e ha raccolto la testimonianza dell’esperto che l’ha redatta. Sebbene debbano ancora essere analizzati altri antecedenti medici della vittima, il fenomeno della mancanza di riflesso di difesa o di conservazione nella caduta, insieme ad altri dati rilevanti dovuti alla sua consumazione, ci permettono di concludere che Liam Payne non era pienamente cosciente o si trovava in uno stato di evidente diminuzione o abolizione della coscienza al momento della caduta.

Per l’accusa, questa situazione escluderebbe anche la possibilità di un atto consapevole o volontario da parte della vittima, poiché, nello stato in cui si trovava, non sapeva cosa stava facendo e non poteva capirlo”.

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