La Liga ha abbandonato il progetto di ospitare la partita del mese prossimo tra Barcellona e Atlético a Miami. Atlético Madrid negli Stati Uniti, anche se la massima serie spagnola intende comunque ospitare in futuro partite nazionali all’estero.
Miami era stata designata come sede dell’incontro, un appuntamento casalingo per la squadra di BarcellonaIl 22 dicembre, in una mossa che avrebbe suscitato notevoli polemiche. Nessun grande campionato europeo ha mai organizzato una partita competitiva negli Stati Uniti, anche se l’idea si è normalizzata in alcuni ambienti, dato che i club cercano di ottenere introiti dalle loro vaste fanbase globali.
Ora La Ligache avrebbe avuto bisogno dell’autorizzazione della Fifa, dell’Uefa e della Federcalcio spagnola per effettuare il passaggio, ha ammesso che dicembre sarà troppo presto per rompere gli schemi organizzando un incontro di tale portata a quasi 4.500 miglia di distanza. Secondo quanto riportato dal Guardian, la società è ancora intenzionata a spiegare le proprie ali all’estero, e probabilmente farà un nuovo tentativo nella prossima stagione.
Il presidente della Liga, Javier Tebas, ha parlato a lungo del suo desiderio di organizzare alcune partite di campionato all’estero, affermando in aprile che “potrebbe accadere nella stagione 2025-26”. Il mercato nordamericano è un terreno fertile per i top club spagnoli, ma la Premier League, in particolare, presenta un’intensa concorrenza.
Sei mesi fa la Fifa ha iniziato a rivedere la propria politica in merito alla disputa di partite di campionato di stagione regolare in territori esteri, dopo aver raggiunto un accordo con l’organizzatore di eventi Relevent Sports, con sede negli Stati Uniti, in una causa antitrust intentata dalla società. La causa era nata dopo che la Fifa aveva bloccato il tentativo della Liga e di Relevent di organizzare una partita tra Girona e Barcellona a Miami sei anni fa.
Qualsiasi modifica alle regole della Fifa spalancherebbe le porte alla Liga, o a qualsiasi altro campionato, per rompere con decenni di tradizione e organizzare partite nazionali all’estero. Si pensa che anche i club della Premier League stiano osservando da vicino gli sviluppi della situazione, anche se la massima divisione inglese ha sostenuto che non ci sono piani attuali per il decamping.