I risultati del governo sulla partecipazione sportiva degli studenti delle scuole secondarie sono allarmanti. C’è stato un “calo significativo”, secondo una nota del Ministero dell’Istruzione indirizzata in particolare ai rettori delle regioni accademiche. Un terzo dei ragazzi e solo un quarto delle ragazze di età compresa tra gli 11 e i 14 anni partecipa ogni giorno a un’ora di attività fisica e sport. Questa è la quantità di tempo raccomandata dallaOMS.
Per cercare di migliorare la situazione, l’esecutivo ha lanciato il programma “Due ore supplementari di attività fisica e sport alla settimana al liceo” (2HSC), un’integrazione alle lezioni di educazione fisica. Ma a due anni dalla sua introduzione, gli effetti della misura sono stati particolarmente contrastanti, costringendo il governo a rivedere i suoi piani.
Uno schema “complesso da attuare
Nella nota del 22 ottobre, pubblicata il 7 novembre, il Ministero afferma innanzitutto che i risultati della sperimentazione “in 715 strutture volontarie hanno dimostrato la pertinenza della misura per la alunni della scuola secondaria che sono molto lontani dalla pratica regolare”, ma riconosce che “il programma è ancora percepito come complesso da attuare”. L’estensione a tutte le 7.000 scuole secondarie non è quindi “sostenibile”.
Il Ministero, guidato da Anne Genetetha quindi deciso di “riorientare questo programma, che è gratuito per le famiglie, esclusivamente sui collèges classificati come REP/REP +”. [Réseaux d’éducation prioritaire]Si tratta di aree in cui il [sportive] è il più basso”.
L’Educazione nazionale ci assicura, tuttavia, che nonostante questa battuta d’arresto, “la filosofia del programma non è cambiata”. L’obiettivo è sempre quello di incoraggiare un’attività fisica regolare tra gli studenti delle scuole secondarie che non fanno parte di un club o di un’associazione scolastica, “con particolare attenzione alle ragazze e ai giovani con disabilità”.
Per avere successo questa volta, il Ministero vuole mettere la comunità scolastica, e in particolare gli insegnanti di educazione fisica, al centro del programma. “In termini pratici, i presidi devono fare in modo che il programma sia parte integrante del loro progetto scolastico”, in particolare individuando le fasce orarie disponibili durante l’orario extrascolastico e non dimenticando di utilizzare le strutture sportive locali.
Una battuta d’arresto “di bilancio
Basato sul rapporto di Joël Bruneau sul bilancio dello sport, Le Monde nota, tuttavia, che “un altro fattore spiega questo stop alla generalizzazione”. Il deputato Liot del Calvados spiega che le ragioni addotte “sono di carattere finanziario”.
Secondo Joël Bruneau, mentre nel 2024 il budget destinato a queste due ore extra di sport era di “14,6 milioni di euro”, con l’obiettivo di “raggiungere 2.700 scuole entro la fine dell’anno”, nel progetto di bilancio per il 2025 i finanziamenti si riducono a “11,4 milioni di euro”, per 1.093 collèges.